nov 23 2011

Strumento sposta e strumenti selezione di Photoshop

Giulio G. Pedaci @ 20:39

Ciao a tutti, è passato un po’ di tempo dall’ultimo articolo e me ne scuso (impegni di lavoro).
Eccomi però tornato bello fresco e pronto per rimettervi sotto tortura con i miei articoli che tanto amate, visti i numerosi commenti (sigh!). Ok, facendo finta che c’è vita su questo pianeta, io continuo a fare quello che faceva Will Smith nel film “Io sono leggenda” e quindi trasmetto, sperando che prima o poi qualcuno dall’altra parte dia un cenno.

Benissimo. Riprendiamo il filo d’Arianna lasciato per strada. Gli strumenti di Photoshop. Siamo ancora in argomento “Oddio che noia”, ma prima di suonare gli studi trascendentali di Listz al pianoforte, un pochino di solfeggio e scale vi toccano (Paolo ne sai qualcosa, vero?). Per cui armatevi di santa pazienza, inforcate gli occhiali e orecchie aperte. Iniziamo l’esplorazione delle caratteristiche degli strumenti, prendendoli uno per uno in considerazione. E’ chiaro che il percorso sarà un po’ lunghetto, per cui ho diviso, anche questa volta, il tutorial in più parti. Non lasciate, però, che il vostro collo ceda alla stanchezza, perché la faccia che si sfracella sulla tastiera potrebbe, non ne sono certo, modificare i vostri tratti somatici. La prima parte del tutorial tratterà dello strumento di spostamento e degli strumenti di selezione. Entrerò nella spiegazione di ognuno, facendovi vedere anche delle piccole, ma importanti, cose che vi aiuteranno nella gestione di questi tools. Bene, bando alle ciance, apprendete pure senza remore e spargete il verbo nel mondo miei discepoli, semplicemente clikkando su questa fantastica e importantissima piccola frase che vi rimanderà al video tanto bramato: “Caro Giulio, oltre che bravo, sei anche bello”

Buona visione ;) Giulio (quello del link)

ott 18 2011

Interfaccia di Photoshop

Giulio G. Pedaci @ 08:00

Eccoci finalmente pronti ad entrare nel vivo del nostro programma preferito … chi ha detto Beautiful :( ? Sto parlando di Photoshop (ma esiste ancora Beautiful?).
Vediamo di capire quali sono gli strumenti che ci fornisce Beaut … ehm, Photoshop. Prima però di far questo, manca ancora un piccolo passo e cioè, come detto nel precedente articolo, andiamo a settare il programma per meglio usufruire di tutte le potenzialità messe a disposizione e per poter lavorare al meglio ottimizzando l’interfaccia grafica. Per poter intendere appieno i vari passaggi e le relative spiegazioni, ho deciso questa volta di integrare il tutto con dei miei video tutorial specifici sull’argomento. Il percorso non è proprio cortissimo, per cui ho dovuto dividere i video in più parti. Nel primo che vi propongo parliamo appunto di come settare il programma per meglio interfacciarci. Successivamente vedremo quali sono e come si comportano gli strumenti.
Quindi portate fuori il cane a fare la pipì, mandate a letto i bambini, un bacino alla moglie o al marito e mettetevi comodi, perché se pensavate che mi dilungassi nello scrivere, figuratevi cosa divento quando ho un microfono davanti alla bocca. Perdete ogni speranza o voi che linkate.
Buona visione. ;) Giulio

Interfaccia di Photoshop
Ops, scusate, ho sbagliato link. Quello giusto è qua sotto.

Interfaccia di Photoshop (link giusto :) )

ott 03 2011

Strumenti di Photoshop: introduzione e premesse

Giulio G. Pedaci @ 08:30

Ciao a tutti, proseguiamo la nostra esplorazione di Photoshop, questa volta però, entrando un po’ più nel merito. Photoshop è sicuramente un programma che potrebbe mettere in soggezione chi, essendo agli inizi, lo avvia e si scontra subito con icone di strumenti, pannelli di controllo per tutte le salse, menu contestuali e non, filtri e quant’altro. Per non parlare del messaggio che appare allorché abbiamo la malaugurata idea di aprire una foto: “Il documento Tal dei Tali non ha alcun profilo incorporato. Cosa intendete fare?”. Oddio … e adesso che faccio? Assegno il profilo? Converto in profilo? Mi metto di profilo? Basta, mi metto di tre quarti e premo invio!Onde evitare contorsionismi antiestetici, mettiamoci tutti tranquilli e cerchiamo di partire dagli inizi. Innanzitutto parliamo di quella che normalmente viene definita “interfaccia grafica” del programma. Prima di iniziare è buona norma personalizzare l’interfaccia grafica a seconda delle nostre esigenze. Mi spiego meglio. Photoshop ci dà la possibilità di essere configurato in molte maniere, proprio perché è un programma flessibile, adattabile e questo, che è un vantaggio, viene vissuto, il più delle volte, come un svantaggio.
Partiamo dal presupposto che il bicchiere è mezzo pieno e apriamo quindi le nostre preferenze generali. Ci troviamo di fronte una finestra con, alla sinistra, delle diciture (Generali, Interfaccia, Gestione file, etc.) e al centro, i relativi comandi di settaggio di ogni sezione. Come vedremo in un prossimo articolo, che integrerò con un video tutorial, molte di queste opzioni andranno lasciate di default. Altre le andremo a modificare a seconda di specifiche esigenze o perché la visualizzazione di alcuni strumenti ci piacerà di più rispetto alle contestualizzazioni da “fabbrica”. Fatte le nostre scelte, rivolgeremo lo sguardo al pannello degli strumenti. Anche qui integrerò la spiegazione testuale con un video tutorial, dove farò vedere, strumento per strumento, le possibilità fornite da quegli ingegneri pazzi di Adobe che tanto si sono divertiti a creare di tutto e di più per ribaltare una foto come mai avremmo potuto immaginare.
Bene, direi che adesso forse è il caso di bere il vostro bicchiere mezzo pieno per avere le mani libere sulla tastiera, pronti a cliccare sul prossimo post che inserirò con i video tutorial di cui sopra. Vi lascio, quindi, con un pochino di suspance, ma felicemente consapevole che non morirete di sete nell’attesa (in realtà il bicchiere era mezzo vuoto … tra un po’ avrete sete ;) )
A presto. Giulio

set 21 2011

Filosofia di Photoshop

Giulio G. Pedaci @ 11:00

Dopo avervi presentato una rapida
introduzione a Photoshop
come primo articolo della nostra nuova sezione, iniziamo oggi il vero e proprio percorso che abbiamo deciso di intraprendere insieme a voi lettori.

Ho deciso di iniziare questo percorso che ci porterà a vivisezionare Photoshop, non come ci si potrebbe aspettare, dalla spiegazione delle varie funzionalità, strumento per strumento, bensì da qualcosa che non si trova normalmente nei manuali e che proviene esclusivamente dall’esperienza personale del sottoscritto, costruita negli anni e che cercherò di trasmettervi.
Di cosa sto parlando? Sto parlando di come intuire le procedure prima ancora di metterle in pratica. Sto parlando di come entrare in empatia con il programma.

Per fare questo, ho bisogno che vi togliate dalla testa tutte quelle procedure che avete guardato nei tutorial, che spiegano gli effetti speciali e che richiedono una lavorazione “passo passo” che il più delle volte non è chiara, ma “si fa così e tanto mi basta”.
Con me toglietevi dalla testa il “tanto mi basta”.
Quando guido voglio avere io il controllo e non che sia la macchina a dirigere dove vuole lei. E se proprio mi deve aiutare ad andare da qualche parte, voglio che sia chiaro come lo fa.
Chi pensa che con Photoshop, con i suoi plug-in e i suoi filtri si possa fare di tutto e di più, ha ragione, ma 1. quello che avete fatto con i vari plug-il e filtri lo potrà fare chiunque altro e quindi sarete sempre uno nella mischia e 2. se non saprete cosa controllare prima di consegnare al cliente il vostro lavoro, aspettatevi delle brutte sorprese in stampa, garantito.
Detto questo iniziamo allora proprio dalla struttura del programma.
Photoshop è strutturato in modo tale da farci lavorare in diversi spazi cromatici, che possono tuttavia interagire tra loro. Ed è proprio da questo che desidero partire, dalla concezione di spazio cromatico.
Senza entrare troppo nello specifico, è bene sapere che possiamo lavorare con Photoshop fondamentalmente in 3 spazi colore: RGB, CMYK e Lab. Il grigio è anch’esso uno spazio colore, ma per il momento non m’interessa trattarlo, anche perché nel mio lavoro di post-produttore i fondamentali sono i 3 citati e di questi parlerò. Vediamo allora di addentrarci nella descrizione, sempre che siate ancora svegli dopo tutte queste righe (magari dopo se vedo che sono troppe, qualcuna la cancellerò a caso).
RGB è l’acronimo di Red, Green e Blu. Questo metodo colore viene definito metodo additivo, in quanto dovete immaginare dei fasci luminosi colorati che, sovrapponendosi, creano altri fasci luminosi colorati. Avremo quindi il fascio luminoso colorato Red che, sovrapponendosi al fascio luminoso colorato Green, produrrà un fascio luminoso colorato Yellow.
Alt, pausa. Non mi costringete a ripetere tutta la tiritera per le varie combinazioni … vedrò di essere più veloce e meno noioso, per cui:
1. Red + Green = Yellow e questo ormai è assodato (o volete che ripeta la tiritera?)
2. Green + Blu = Cyan
3. Blu + Red = Magenta
L’insieme di tutti e tre i fasci colorati luminosi produce il bianco.
CMYK è l’acronimo di Cyan, Magenta, Yellow e blaK. Qui invece parliamo di pigmenti che, sommandosi, producono altri colori, ma con una sottrazione della luminosità.
Ripetiamo l’escamotage di prima:
1. Cyan + Magenta = Blu/Viola
2. Magenta + Yellow = Red
3. Yellow + Cyan = Green
L’insieme dei tre pigmenti colorati produce un nero/marrore. Per ovviare a questo inconveniente, è stato aggiunto il nero per dare più profondità alle stampe tipografiche (e per poter dare un significato alla lettera K).
Lab indica il canale della Luminosità, l’asse dei colori verde e rosso (a) e l’asse dei colori blu e giallo (b).
Fondamentalmente il metodo RGB è per i monitor, il video e la stampa chimica; il CMYK è il metodo di stampa tipografica. Lab ci aiuta nella valutazione del colore, nella regolazione separata dei colori dalla luminosità e tante altre belle cose che pian piano tratteremo.
Direi che per oggi, come primo passettino nella conoscenza di Photoshop, può bastare (magari con una gomitata, svegliate il vostro vicino).
Mi rendo conto che queste prime lezioni possono sembrare un pochino noiose ma, fidatevi, sono propedeutiche e vi saranno di molto aiuto in futuro, quando affronteremo problematiche che richiederanno la conoscenza di certi fondamenti e chi ha dormito durante questa lezione, non si azzardi poi a copiare.
Per intanto non mi resta che augurarvi finalmente un bel riposino e alla prossima.
;) Ciao da Giulio.

set 18 2011

Quattro chiacchiere su Photoshop

Giulio G. Pedaci @ 08:30

Alzi la mano chi, guardando una bella foto, non ha mai neanche lontanamente pensato: “mah, secondo me è stata ritoccata”.

Questo piccolo preambolo mi serve per mettere in evidenza quanto ormai la manipolazione delle immagini sia considerata come un normale processo di produzione. Naturalmente non è sempre vero. La post-produzione in realtà non nasce con l’avvento di Photoshop nel lontano 1990. Nasce ben prima nelle camere oscure dei fotografi che, con gli acidi, facevano quello che oggi si fa con i filtri di Photoshop.

Ma perché quando parliamo di post-produzione fotografica, dobbiamo per forza nominare Photoshop? Eppure esistono nel panorama della post-produzione digitale altri strumenti, gratuiti (per es. Gimp) e a pagamento (per es. Corel PaintShop Photo Pro).

Provo a rispondere con un’altra domanda.

Avete mai sentito parlare di un’immagine corelpaintshoppata? Non credo.

Avete mai sentito parlare di un’immagine gimpata? Mmhhh, ho paura di no.

Avete mai sentito parlare di un’immagine photoshoppata? Piano con le urla … ho capito, sì, sì.

Ebbene, questo neologismo è nato perché Photoshop non ha rivali nel suo campo. Non esiste programma che possa vantare una tale distribuzione, una così vasta popolazione di fan, relatori, blogghisti, che parlano di lui, di gente che si confronta, di tutorial in internet che spiegano i vari passaggi per fare questo o quell’effetto. Insomma Adobe Photoshop si può definire come il programma non plus ultra dell’image editing.

Adesso però parliamo di me, che mi occuperò di questa nuova sezione dedicata al mondo di Photoshop.

Avete mai sentito parlare di … ops, pardon, mi è scappato il copia/incolla, dicevo: mi chiamo Giulio Pedaci e sono titolare dello studio Ritoccando specializzato, guarda un po’, nella post-produzione fotografica. Per lavoro utilizzo Photoshop dal lontano 1991 (un anno dopo la sua nascita) costantemente, inesorabilmente e quotidianamente (ragazzi che mente!).

Ho deciso, grazie soprattutto allo scambio epistolare che ho avuto con Paolo Leonardi, di mettere l’esperienza che ho maturato in questi anni, al servizio di chi vuole approfondire la conoscenza del programma, ma anche di chi, essendo alle prime armi, ha voglia di crescere pian piano, dalle basi della conoscenza degli strumenti, fino ad arrivare alle tecniche avanzate di post-produzione.

Certo il percorso non è breve e sicuramente sarà lastricato di ostacoli (intesi come conciliazione di questo impegno con i miei di lavoro). Ma cercherò di fare il possibile e se vedrò che qualcuno mi segue, bhè non vi nascondo che sono anche un po’ primadonna e per un applauso, scriverò anche di notte.

Allora a presto con la prima parte introduttiva del programma.

Ciao da Giulio ;)